di Patrizia Iervolino
A mia nonna Lucia
La cui assenza terrena
Si è tramutata in presenza nella memoria
In questa raccolta le memorie antiche si sommano alle memorie nuove, tuttavia lo sguardo ieri come oggi resta fisso e sgomento sulla realtà che osserva.
Prende corpo uno spazio denso di povertà spirituale, il cono ottico si affolla di oggetti morti e cresce spasmodica una sete di Eterno, la volontà di rompere la monotonia del quadro grigio, squarciando la tela del silenzio.
Ci riconosciamo nel comune bisogno di riempire il vuoto universo che si fa spazio dentro di noi attraverso un dialogo di amore con Dio.
Temporale d’agosto
Un uomo al margine del mondo
Respira rannicchiato su se stesso
Stringe al cuore il suo unico bene
Basta un ombrello a farci da tetto
Contro la violenza dei mari
Tremanti e fragili
come gigli in burrasca

Assenza
Immergo le dita nei battiti del silenzio
Affiorano simulacri della tua presenza
Ricordi privi di fragore
Briciole lungo il sentiero della vita

Immensità
La libertà dell’universo
Racchiusa nel mio piccolo cuore

Passato
I luoghi della memoria
Restituiscono un’infanzia smarrita
Immutato è il respiro di ulivi
Mura ruvide imbevute d’arcano
Dissetano al tatto la pupilla avida
L’imbrunire divora l’ultimo nastro di luce

Autunno
Il corpo della terra giace inerme
L’acuto orgasmo scivola dalle vene
Il suo cuore assopito si contrae
La morte inala l’ultimo guizzo vitale

Il tempo
Il tempo divora ogni cosa
Anime sparse
Lungo i sentieri dell’esistenza
Vaghiamo senza meta
Stanchi di trascinarci
Tocchiamo la deriva delle ossessioni

Istante
Nulla m’ispira
Tutto è grigio intorno a me,
Il cappotto del mio vicino
Il cielo crollato
Sul soffitto dei miei pensieri
La monotonia delle case
Abbandonate al loro silenzio
L’asfalto che corre lungo la strada.
Di cosa ha bisogno
Il mio cuore malato?
Vorrei arrestare il tempo
Riflettere sul mio presente
Prima ancora che diventi passato.
Cos’è destinato a non morire in questo mondo?

Pupilla di cornacchia
Non hai paura di smarrire il volo
Tu
Vibri tra le fronde sciamanti degli alberi
Tu
Mi osservi beffandoti della mia pochezza
Tu
Deridi l’arido legame alla terra brulla.

(Fotografie di Patrizia Iervolino)
Bellissime le poesie e le foto accoppiate! Grande sensibilità in ogni campo!
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