di Luigi Finocchietti È dunque questa la folla di tutte le ambizioni che rincorrono i lampi dei miei pensieri?
È questo il giorno della resa dei conti?
Ambizione blu (malinconia):
Ricordo una gita scolastica, qui esattamente, arrivando da lontano. Avevo tutti i mei pochi anni in tasca, e una forte, viva convinzione che la mia vita sarebbe stata lunga e meravigliosa, piena di tutte le sensazioni che riuscivo a trarre dalle storie dei protagonisti dei romanzi, gli stessi che le notti d’estate danzavano con le mie lacrime mentre altri preferivano stordirsi con divertimenti per me incomprensibili. Chissà quale grande delusione ne avrei tratto dal vedermi parlare un giorno con le anime dei viandanti, dialogando dal basso, dal livello della terra.
Ambizione grigia (sfiducia):
In quel tempo, spesso guardavo il mondo con gli occhi del futuro, oggi che sono tra gli adulti guardo il futuro con gli occhi del mondo, e non mi sembra più di andare molto lontano.
Ambizione bianca (purezza):
Ma di questo brutto sogno abbiamo l’intenzione di riscrivere il finale?
Ambizione rossa (passione):
Ci sono desideri che ti consumano il respiro, lo stesso respiro che, se regolare, può condurre a una preghiera viva, nella pace. Ci sono aspirazioni che vanno oltre il loro naturale stato di essere, e condizionano in peggio il tuo equilibrio mentale e fisico. E tutto questo è normale nella vita di un uomo. Si insinuano nella veglia, nelle ore del sonno, nei rimpianti, nelle domande senza risposta, nelle invidie, tra i battiti del cuore nelle dure battaglie che conducono alla leggerezza. Ma alla fine del percorso non mostrano quel raggio di luce che parte da lontano, dalla sorgente di ogni bene.
Ci sono però anche desideri che profumano di freschezza, e aspirazioni che sorreggono le intenzioni più nobili del nostro animo. Tra tutte queste intenzioni vi è una grande lotta per la sopravvivenza, senza la quale l’edificio della vita non può crescere coerente.
Ma le fondamenta, chi le cerca? Chi le costruisce?
Ambizione gialla (sfiducia)
Ho voglia di fare polemica. Senza di noi le azioni umane non possono acquistare il colore necessario, rimangono trasparenti, prive di senso! Chi lo ha fatto, chi si è liberato di noi, come ha maturato la sua presenza nel mondo, come ha gestito l’ansia corrosiva di essere ciò che pensa di meritare, di avere in ogni momento il meglio di ogni cosa? Noi non vinciamo la paura, ma la cavalchiamo e poi, come se non bastasse, le camminiamo davanti, per arrivare sempre prima, sempre oltre il traguardo dell’equilibrio.
Così non si rischia, così non ci si annoia.
Ambizione blu (malinconia)
Non è possibile rimanere in piedi, con i piedi ben saldi alla terra. No, io non accetto di essere così, ne provo disagio, vorrei trasformarmi…
Ambizione gialla (sfiducia)
Guarda che siamo noi a trasformare l’immagine delle città, i gesti delle mani, tutti i sospiri più silenziosi, e a condurre le giuste aspirazioni su sentieri troppe volte abbandonati. Non possiamo trasformare il nutrimento dei nostri sogni, che è fatto spesso di rimpianto per la vita passata e di delusione per la vita che verrà.
Ambizione bianca (purezza)
Ma allora il problema siamo veramente noi?
A me capita d’intervenire quando la noia offusca i ricordi più belli, paralizza la letizia, e congeda il coraggio, ma capisco che non è sufficiente.
Noi agiamo d’istinto, non dovrebbero darci così tanta importanza. Anche in noi però vi è un desiderio di purezza, e bisogna saperlo cogliere tralasciando le nostre ansie mondane, indirizzandoci in canali che non possiamo controllare.
Qualcuno forse è ancora interessato a non sfruttare i nostri talenti, a riconoscerli come tali, violentati da tutti gli spasmi del mondo?
[Tratto da: “Mauro Logici e l’esordio alla vita“, di Luigi Finocchietti]
[Immagine: Hermann Corrodi (1844-1905), Veduta di San Pietro dai giardini del Pincio]